QWERTYmag

Informazioni sull'Italia. Seleziona gli argomenti di cui vuoi saperne di più su QwertMag

Boy (6) è l’unico spettacolo a morire in funivia in Italia

Eden (non identificato nel film) ha perso suo padre (30), madre (26), fratello (2) e bisnonno (81 e 71). © Red

Un tribunale italiano ha iniziato domenica ad ascoltare il rapimento di Aiton, sei anni, fuggito da un dramma in funivia a Stresa, vicino al lago Maguire, a nord del paese, all’inizio di quest’anno. Quattordici persone, compresi i genitori e il fratello di Eaton, sono morte nell’incidente. Il ragazzo stesso è rimasto gravemente ferito.

Eden è stato l’unico sopravvissuto a un drammatico incidente nella località balneare italiana di Strasa. Il 23 maggio una funivia si è schiantata perché l’impianto frenante della funivia non funzionava correttamente. Un totale di tredici passeggeri hanno perso la vita. Eden è stato gravemente ferito ed è stato posto in coma artificiale per un po’, ma alla fine si è ripreso da tutte le ferite riportate. Le conseguenze psicologiche includono il sovrappeso: il ragazzo ha perso il padre (30), la madre (26), il fratello (2) e il bisnonno (81 e 71).

Per saperne di più. “Dove sono mamma e papà?”: Eden (5) si sveglia dal coma dopo essere fuggito dal dramma della funivia

La zia del ragazzo, la sorella di suo padre, è diventata la sua tutrice legale dalla commedia a maggio. Eden vive con lei, ma la famiglia da parte di madre non è d’accordo. Vogliono la custodia del ragazzo, che deve trasferirsi in Israele, dove vive ancora una parte della famiglia. Il giudice ha deciso diversamente: Eden sarebbe rimasto in Italia con la zia, e il resto della famiglia avrebbe ottenuto il diritto di assistenza. Durante una di quelle visite, il nonno del ragazzo non lo riportò dalla zia, ma lo portò in Israele su un jet privato.

READ  Andare in Italia ha un effetto "molto positivo" su Sunoda

“Consenso con i suoi genitori”

In un’intervista alla radio israeliana 103FM, la zia materna ha rivelato i suoi fatti. “Non l’abbiamo rapito, l’abbiamo portato a casa. Abbiamo dovuto farlo perché non ci è stata data alcuna informazione sulla salute fisica e mentale di Aiten”, ha detto la donna israeliana. “Lo abbiamo portato a casa perché i suoi genitori lo volevano. Non è stato possibile a causa del corona virus, ma siamo stati d’accordo con loro.

Il capo della comunità ebraica milanese lo ha denunciato come “atto contrario al diritto italiano e internazionale”. Intanto la procura di Pavia ha aperto un’inchiesta sul sequestro.

(evdg)