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I viaggiatori spaziali viaggiano nello spazio da 45 anni, incluso un dispositivo di registrazione e meno memoria di un normale smartphone

I viaggiatori spaziali viaggiano nello spazio da 45 anni, incluso un dispositivo di registrazione e meno memoria di un normale smartphone

I sensori sono costruiti per durare, con il minor numero possibile di parti mobili perché il movimento comporta inevitabilmente l’usura. Erano equipaggiati con il più moderno di ciò che era in circolazione all’epoca, ma ora sono una specie di capsula del tempo di allora e talvolta antiquata.

Ad esempio, tutti hanno a bordo un registratore a 8 tracce per archiviare i propri dati in modo che possano essere rispediti sulla Terra, hanno una memoria 3 milioni di volte inferiore rispetto a uno smartphone medio e trasmettono i propri dati circa 38.000 volte più lentamente dello smartphone medio con una connessione internet 5G.

Eppure rimangono in prima linea nell’esplorazione dello spazio. Dopotutto, le due sonde spaziali, gestite dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA in California, sono le uniche navicelle spaziali a esplorare lo spazio interstellare, l’oceano galattico attraverso il quale si muovono il nostro sole e i suoi pianeti.

Il sole e i pianeti si trovano nell’eliosfera, una bolla protettiva formata dal campo magnetico solare e dal deflusso del vento solare e dalle particelle cariche del sole. I ricercatori, alcuni dei quali sono più piccoli delle sonde spaziali, stanno combinando le osservazioni Voyager con i dati di nuove missioni per ottenere un quadro più completo del nostro Sole e scoprire come l’eliosfera interagisce con lo spazio interstellare.

Flotta di fisica solare [de fysica van de zon betreffende] La missione ci fornisce informazioni inestimabili sul nostro sole, dalla comprensione della corona o della parte esterna dell’atmosfera solare, allo studio dell’influenza del sole in tutto il sistema solare, incluso qui sulla Terra, nell’atmosfera e oltre nello spazio interstellare. ha detto Nicola Fox, direttore della Divisione di Fisica Solare presso il quartier generale della NASA a Washington.

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“Negli ultimi 45 anni, le missioni Voyager hanno svolto un ruolo fondamentale nel fornire questa conoscenza e nel contribuire a cambiare la nostra comprensione del Sole e della sua influenza in modi che nessun altro veicolo spaziale può fare”.