Poiché i tifosi di casa si sono comportati male, questa partita è stata interrotta, il che di solito significa una vittoria per 0-5. Ma il DRP ha stabilito che a causa di un errore procedurale dell’arbitro, la partita deve essere rigiocata a porte chiuse. Il KV Mechelen, 13° in classifica, si considerava già più al sicuro con questi tre punti.
Charleroi ride sottovoce. Dopo la sorprendente vittoria ad Anversa, ora vede improvvisamente le prime 8 partite e le relative qualificazioni.
Già ieri la Procura Federale aveva deciso di fare ricorso al BAS, e oggi il club di Mechelen ha seguito l’esempio.
“Venerdì scorso, siamo rimasti sorpresi dalla decisione del comitato disciplinare. Questa decisione minaccia il futuro del calcio belga e l’esperienza dei suoi tifosi”, si legge in un comunicato stampa.
“Sembra ingiusto nei confronti dei nostri giocatori, dei nostri tifosi, del nostro club, ma soprattutto del calcio. Gli episodi di violenza e aggressione, come quelli del 12 novembre 2022 a Charleroi, devono essere sempre puniti. La sentenza di venerdì 17 marzo Non è successo.”
Il club sostiene che la decisione di rigiocare la partita a porte chiuse sollevi molti interrogativi. “Questa decisione non contraddice ciò che la Federcalcio professionistica, la Lega calcio professionistica e il Ministero dell’Interno chiedono nel loro piano d’azione contro la violenza nei nostri stadi?”
“L’aggressività è punita adeguatamente da questa decisione? La partita verrà ripetuta a porte chiuse con ogni errore arbitrale? I tifosi di KVM hanno diritto a un risarcimento dopo la partita sospesa? Perché non possono essere presenti alla partita per essere rigiocata?”
Micklin afferma di poter “citare diversi argomenti che rendono questa decisione ingiusta”.
Allo stesso tempo, il club vuole attirare l’attenzione sui suoi “grandi sostenitori”. “Fanno molti viaggi durante la stagione. I tifosi pagano un sacco di soldi per essere lì e sostenere il nostro club. Sfortunatamente, non vedono mai una partita di calcio a Charleroi”.
Malinois conclude sottolineando che il club “continua a dare un contributo positivo al calcio belga” e “continua a chiedere che ogni forma di violenza sia bandita dai nostri stadi”.
“Siamo convinti che i nostri tifosi lo dimostreranno ancora durante la finale di croquet cup all’Heysel (il 30 aprile contro l’Anversa, ndr). Non solo andremo alla finale di coppa con grinta, ma andremo anche al BAS con grinta , a centinaia di metri dallo stadio Re Baldovino, anche se solo ci costasse denaro, tempo ed energia in più”.
“Non lo stiamo facendo quindi per interesse personale, ma per proteggere il bellissimo gioco che tutti amiamo vedere e vivere. Il club non commenterà ulteriormente la questione”, ha concluso il comunicato stampa.
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