lunedì, Ottobre 7, 2024

La fine degli anni di punta in Italia coincide con l’inizio nel nostro Paese

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Questo è un elemento sorprendente: la fine degli anni di piombo in Italia coincide con l’inizio di quel periodo tumultuoso nel nostro Paese. Coincidenza o c’è di più?

Dal giugno 1978 al dicembre 1981 in Italia aumentarono gli attentati terroristici e gli omicidi. Le statistiche mostrano una continuità di attentati senza precedenti in Europa: il numero dei gruppi armati operanti in Italia nel 1969 salì a 91 nel 1977 e a 269 nel 1979. Nello stesso anno furono registrati 659 attacchi. Registrato. Il 1980 fu però l’anno con il maggior numero di vittime, con 125 morti, 85 dei quali nella strage della Stazione Centrale di Bologna.

Secondo per impatto internazionale dopo il rapimento Morrow fu il rapimento del generale americano James Lee Dozier da parte delle Brigate Rosse, che coincise con quella che viene generalmente considerata la fine del ciclo degli Anni di Piombo.

Il rapimento di Dozier suscitò scalpore sulla capacità delle Brigate Rosse di attaccare un obiettivo militare così importante: il generale era infatti all’epoca vice comandante della NATO nell’Europa meridionale e fu rapito a Verona il 17 dicembre 1981. Fu liberato a Padova il 28 gennaio 1982 su provvedimento del NOCS.

Alla fine di quel decennio gli episodi di violenza si attenuarono lentamente. Il sostegno alle Brigate Rosse in particolare crollò dopo l’omicidio dell’operaio Guido Rosa nel 1979. Rosa incolpa il collega sorpreso a distribuire materiale propagandistico delle BR.

La fine degli anni di punta in Italia non significò la fine del terrorismo, ma attentati individuali ed episodi isolati di risoluzione dei conflitti sociali e politici non potevano più mettere in pericolo la forma costituzionale-parlamentare dello Stato.

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Quegli atti terroristici del triennio 1978-1981 spaventarono l’opinione pubblica italiana e non solo e diedero l’impressione che stesse accadendo qualcosa di inarrestabile: qualcuno, drammatizzato, parlò di soglia della guerra civile.

In realtà (ma lo capirono solo più tardi) quegli attentati terroristici furono cospirazioni pericolose, ma senza opportunità: il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ricoprì le maggiori responsabilità nella lotta al terrorismo e mise a segno in breve tempo molte cospirazioni efficaci.

Il 29 maggio 1982, la legge n. 304, che prevedeva una significativa riduzione delle pene per “coloro che hanno contribuito fattivamente alla lotta al sabotaggio”. Per le organizzazioni terroristiche si è trattato di una legge disastrosa, poiché molti militanti hanno iniziato a collaborare con i giudici rivelando i nomi dei loro associati.

Da allora fino al 1988 ci furono altri intoppi, ma si trattava ancora di episodi relativamente isolati. L’idea che la lotta armata possa essere un mezzo per risolvere i conflitti sociali ha perso credibilità anche tra i settori estremi di entrambi gli schieramenti politici.

È interessante notare che la fine degli anni di piombo in Italia all’inizio degli anni ’80 coincide con l’inizio degli anni di piombo nel nostro Paese e in particolare nel caso Pende van Nijvel e successivamente nel CCC.

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