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L’indagine dell’UE su Apple non ruota più attorno ai sistemi di pagamento in-app – Professionista IT – Notizie

La Commissione Europea ha ritirato la denuncia secondo cui Apple sta distorcendo la concorrenza con i pagamenti in-app. Invece, l’indagine si concentra su Apple che impedisce agli sviluppatori di dire ai clienti come acquistare abbonamenti al di fuori dell’App Store.

IL La Commissione europea ora afferma che non “prenderà più posizione”. Quando si tratta della legalità dell’impegno di Apple nell’utilizzo dei sistemi di pagamento in-app. Quindi la commissione non sta dicendo che ciò sia ammissibile, sta solo dicendo che l’attuale indagine non è più incentrata su di esso. Nell’aprile 2021, la commissione affermava ancora che si trattava di un comportamento anticoncorrenziale, dopodiché Apple ha risposto. Non è chiaro se questa reazione abbia avuto un ruolo nella decisione della Commissione di ritirare questa parte della denuncia.

La commissione afferma che si concentrerà su un’altra parte del suo reclamo anticoncorrenziale, ovvero che Apple impedisce agli sviluppatori di app di dire ai clienti di acquistare abbonamenti al di fuori dell’app o dell’App Store. Questi abbonamenti, ad esempio, al sito Web dello sviluppatore sono spesso più economici, perché lo sviluppatore non deve pagare una commissione ad Apple.

Secondo la Commissione, tale divieto costituisce una condizione commerciale abusiva e contravviene all’articolo 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Il divieto, secondo l’autorità, è ‘necessario o proporzionato’, danneggia gli utenti dei servizi di streaming musicale sui dispositivi Apple e influisce negativamente sugli sviluppatori di app di streaming.

Ora che la commissione ha rafforzato la sua denuncia, Apple potrebbe rispondere nuovamente e richiedere un’audizione con la commissione e le autorità di regolamentazione nazionali. Il Comitato sottolinea che il reclamo più rigoroso non è ancora una sentenza definitiva. Se Apple non riesce a convincere con successo la commissione della sua innocenza, la società potrebbe essere multata fino al 10% delle sue vendite mondiali annuali. La commissione dice che non ha una scadenza e non dice quando l’indagine può essere completata.

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L’indagine della Commissione europea è iniziata dopo che Spotify ha presentato una denuncia nel marzo 2019. La società ha affermato, tra le altre cose, che Apple ha operato in condizioni inique. Il commissario europeo Margrethe Vestager aveva precedentemente espresso frustrazione per il lento progresso delle indagini su Apple. Per inciso, da settembre 2021, i produttori di app possono aggiungere collegamenti a siti Web di terze parti nelle loro app in cui i clienti possono ottenere abbonamenti senza i sistemi di pagamento di Apple. Ciò ha fatto seguito a una sentenza dell’autorità di regolamentazione del mercato giapponese.