sabato, Ottobre 12, 2024

Sheen è stato criticato in Italia per possibile greenwashing

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L’autorità italiana garante della concorrenza sta indagando sul colosso del fast fashion online Sheen, che sostiene di aver fuorviato riguardo alle sue pratiche di sostenibilità.

L’indagine di greenwashing si concentrerà su Infinite Styles Services Co, ha affermato in una nota l’autorità indipendente garante della concorrenza del paese. Ltd, operante come Sheen, è una società di Dublino che gestisce il sito Web e l’app del rivenditore online.

Sheen è stata fondata in Cina ma ora ha sede a Singapore. Ha creato un’ascesa fulminea nel mondo della vendita al dettaglio, alimentata da un modello di business che consente di produrre abbigliamento in base alla domanda in tempo reale e di consegnarlo direttamente ai clienti da fabbriche situate principalmente in Cina.

Ciò consente all’azienda di offrire prodotti a prezzi molto bassi, attirando acquirenti che possono acquistare maglioni per $ 11, custodie per telefoni per $ 2 e altri articoli da una gamma in rapida evoluzione sul sito web.

I critici di Sheen sostengono da tempo che le pratiche dell’azienda incoraggiano il consumo eccessivo e l’inquinamento ambientale. L’azienda afferma di voler combattere questi problemi.

Tuttavia, le autorità italiane accusano l’azienda di ingannare i consumatori facendo affermazioni sulla sostenibilità ambientale dei vestiti che vende. I gruppi ambientalisti affermano che tali pratiche ingannevoli, note come greenwashing, sono dilaganti nel mondo degli affari.

L’autorità antitrust italiana, abbreviato AGCM in italiano, afferma che alcune delle affermazioni ambientali sul sito italiano di Sheen sono inaccurate o omettono informazioni. La commissione ha affermato nel suo rapporto che le immagini che promuovono l’abbigliamento di Sheen come sostenibile sono realizzate con “affermazioni ambientali generiche, vaghe, confuse e/o false”.

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L’autorità di regolamentazione ha citato specificamente le informazioni della collezione “evoluShein” di Shien che hanno indotto i consumatori a pensare che i vestiti acquistati dalla collezione potessero essere riciclati.

L’AGCM ha affermato che l’impegno di decarbonizzazione dichiarato sul sito web di Sheen è una “chiara contraddizione” e l’aumento delle emissioni di gas serra incluso da Sheen nei rapporti di sostenibilità 2022 e 2023.

Il rivenditore online ha affermato che stava collaborando all’indagine italiana.

“Vogliamo cogliere questa opportunità per riaffermare il nostro impegno a rispettare le leggi e i regolamenti nei mercati in cui operiamo e a mantenere la trasparenza con i nostri clienti”, ha affermato Sheen in una nota.

Sheen ha dovuto affrontare sfide altrove in Europa. Critici e gruppi di difesa come Amnesty International UK si sono opposti alla potenziale quotazione della società alla Borsa di Londra a causa di preoccupazioni sul lavoro e sull’ambiente.

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