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Un ex direttore del Louvre che ha dovuto combattere opere d’arte saccheggiate su persone inattive sospettate di furto d’arte |  Notizia

Un ex direttore del Louvre che ha dovuto combattere opere d’arte saccheggiate su persone inattive sospettate di furto d’arte | Notizia

E l’ex direttore del Louvre, Jean-Luc Martinez, ha dovuto affrontare più persone intrappolate a causa delle accuse contro di lui Truffe su larga scala e furto di opere d’arte† Il Ministero della Cultura francese ha annunciato venerdì che non gli è più consentito svolgere il suo lavoro come volto “per combattere l’arte mondiale saccheggiata”.

Si tratta di un nuovo capitolo nella storia del diffuso furto d’arte delle antichità egizie, in cui Martinez, l’ex capo del Louvre, ha svolto un ruolo importante. È stato direttore del Louvre dal 2013 allo scorso anno. Le accuse riguardano gli acquisti della filiale del Louvre ad Abu Dhabi, dove l’emirato ha acquistato opere d’arte per un valore di milioni. La magistratura francese ha avviato un’indagine sul possibile commercio di antichità egiziane.

Nel 2016 sono stati facilmente messi sul tavolo quindici milioni di euro per l’acquisto dei cinque più prestigiosi tesori d’arte egizia. Ciò includeva migliaia di anni e un’enorme stele tombale del faraone Tutankhamon.


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Martinez è stato ufficialmente identificato come sospetto. Avrebbe saputo, tra le altre cose, che la lapide di Tutankhamon era stata rubata, ma avrebbe chiuso un occhio.

Tra gli specialisti è suonato un campanello d’allarme perché ci sono dubbi sull’origine dell’art. La magistratura francese ha deciso di aprire un’indagine. Si sospettava che i cinque tesori d’arte egizia fossero stati rubati durante la Primavera Araba e poi venduti, finendo su un muro del Louvre Abu Dhabi.

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Jean-Luc Martinez è stato ufficialmente identificato come sospetto. Avrebbe saputo, tra le altre cose, che la lapide di Tutankhamon era stata rubata, ma avrebbe chiuso un occhio.

E’ formalmente accusato di “frode in un contesto organizzato e riciclaggio di beni derivanti da reato”. Non dovette andare in prigione, ma fu posto sotto controllo giudiziario. Sono stati denunciati anche due specialisti con cui ha lavorato.

Martinez nega tutte le accuse. Dopo la sua sosta al Louvre l’anno scorso, ha lavorato per il governo francese, anche come ambasciatore per la cooperazione internazionale sui siti del patrimonio mondiale. Ha anche sostenuto la lotta contro l’arte saccheggiata. Ora è stato sollevato da questa posizione.