QWERTYmag

Informazioni sull'Italia. Seleziona gli argomenti di cui vuoi saperne di più su QwertMag

Un nuovo centro di ricerca per salvare le patate dai danni

VEG-i-TEC è un “laboratorio dal vivo” dell’Università di Gand, che si concentra sull’industria di trasformazione di verdure e patate. Il live lab studia – su richiesta o meno delle aziende – le innovazioni che rendono il settore più sostenibile e mainstream. Dopotutto, durante la lavorazione di verdure e patate si perde molta acqua, energia e nutrimento. Presso il Centro di ricerca VEG-i-TEC, gli scienziati dell’Università di Gand, insieme ai partner FOOD delle Fiandre, Howest, VITO e Vlakwa, esaminano il processo di elaborazione da zero.

Dai patatine fritte

Uno dei problemi che attirerà molta attenzione in VEG-i-TEC nel prossimo futuro è la crescente scarsità d’acqua. “Le nostre patatine fritte sono in pericolo di estinzione”, afferma Imca Sampers. “Si tratta solo di scarsità d’acqua. Le varietà di patate più comuni coltivate qui non vengono utilizzate nelle stagioni secche che abbiamo visto negli ultimi anni. Le patate stanno diventando più piccole mentre noi vogliamo solo patate alte e gustose”.

I ricercatori dell’Università di Gand, insieme ai partner FOOD, Howest, VITO e Vlakwa delle Fiandre, stanno cercando soluzioni studiando altre varietà e processi di lavorazione. “La scarsità d’acqua non solo minaccia le patatine fritte, ma è una delle maggiori sfide che l’intera industria alimentare fiamminga occidentale e l’Europa devono affrontare. La gestione dell’acqua è quindi in cima alla lista dei desideri del settore”, afferma Sampers.

Meno sprechi

La scarsità d’acqua non è l’unica cosa a cui le aziende si rivolgono per VEG-i-TEC. Non solo si perde molta acqua durante i processi di produzione di verdure e patate, ma molte delle stesse verdure finiscono nella spazzatura. “Pensa solo alle patatine che sono troppo piccole per fare le patatine fritte”, dice Sampers. Tuttavia, è pieno di proteine. I coloranti vengono quindi estratti dalla polpa dell’industria della frutta. Questo dà ai sottoprodotti una seconda vita come cibo, nei cosmetici, nella protezione delle colture o nei tessili”.

READ  Alla ricerca di un cervello più pulito

Il progetto è interessante anche per l’agricoltura. “Lavoriamo con le loro materie prime”, afferma Sampers. “È interessante per gli agricoltori ricevere feedback se incontriamo problemi di lavorazione. Possono utilizzare il nostro feedback per scegliere meglio le colture. Ma la conoscenza che acquisiamo qui per l’industria di trasformazione, come il riutilizzo dell’acqua, è altrettanto interessante per gli agricoltori”.