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Volterra, la capitale culturale della Toscana

Volterra, la capitale culturale della Toscana

Sono passati alcuni anni dall’ultima volta che sono stato a Volterra, ma quest’anno ho tirato fuori ancora una volta la scatola dei ricordi, incoraggiato da un amico che era in vacanza. Eravamo in vacanza con la famiglia e siamo finiti per caso a Volterra. Fino ad allora mio marito non si interessava molto di un altro borgo medioevale, ma a Volterra ha preso vita.

Come artista visivo, è stato immediatamente incuriosito dai bellissimi pezzi di alabastro che erano lì per essere presi, per così dire. Dopo essere tornato nei Paesi Bassi, ha noleggiato una roulotte ed è tornato direttamente in Italia per caricare i pezzi di alabastro che si portava a casa, e ha lavorato con loro per anni.

Volterra ha mancato pochi voti per diventare la capitale italiana della cultura, quindi la Toscana ha deciso di nominarla capitale della cultura a sé stante. Le mostre sono tante, ma la più importante è quella di Mauro Staccioli a Mazzolla.

Residenza di 30 secoli

Costruita nella dorsale pliocenica tra l’era volterrana e la Valle Cesina. La città fu quindi dotata dapprima di una doppia fila di mura etrusco Successivamente nel medioevo e fu uno dei centri più importanti della Toscana. Le civiltà si sono succedute per 30 secoli, principalmente per la produzione dell’alabastro, importante economia per secoli, ne sono state ricavate anche finestre.

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Volterra è stata un insediamento Età del bronzo. Gli Etruschi, che vi abitarono dall’VIII secolo aC, la portarono a grande prosperità, e divenne una delle “dodici città”. La Lega Etrusca. I romani puntarono gli occhi sulla prospera città e la conquistarono nel 3° secolo aC. Dopo la caduta dei Romani entrò a far parte dello Stato Vaticano, ma nei secoli XIV e XV i Fiorentini conquistarono Volterra e il territorio circostante. Questo per quanto riguarda la lezione di storia.

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UNetruscoSolo una località turistica in estate

La città è un’oasi di tranquillità tutto l’anno, diventa un po’ più movimentata durante i mesi di vacanza, e si ha la sensazione di vivere un altro tempo tra i vicoli del borgo medievale e gli artigiani coinvolti nel profondo business. Radicato nel passato etrusco.

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Centro Medievale Non devi visitare Volterra. Numerosi i reperti etruschi come la Porta all Argo del IV secolo, l’Acropoli e le mura ancora visibili in alcune parti della città. Di epoca successiva restano i ruderi romani del Teatro Vallebona dell’epoca dell’imperatore Augusto, edifici termali e un grande serbatoio. Tutto intorno si ha una vista delle dolci colline, bruscamente interrotte dalla vista selvaggia e impressionante dei Pals sul lato ovest. L’erosione ha purtroppo portato alla distruzione di antiche necropoli etrusche e italiane, antiche chiese cristiane e le rovine della Badia Camaldolese dell’XI secolo. Se cammini tra colline e boschi, qua e là troverai una statua di origine etrusca.

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La città ha alcuni palazzi, torri e chiese che vale la pena visitare, la maggior parte delle quali risale al Medioevo. Il Palazzo dei Priori del XIII secolo, noto anche come ‘Del Porcellino’ con la sua torre merlata, Palazzo Pretorio. Come a San Gimignano, le torri dei Bunbarantis e dei Bonaquietis hanno il Toscano, la cattedrale del XII secolo ha arte medievale e rinascimentale, il battistero risale al XIII secolo. Come puoi vedere più che sufficiente per vedere.

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Dal Rinascimento, Palazzo Minucci-Solaini, Palazzo Incontri Vitti, l’elegante teatro ottocentesco nel cortile Percio Flacco, Palazzo Ingrami, Palazzo Ruggieri, il complesso monastico di Svi. Girolamo e il Castello dei Medici.

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Se sei interessato a ciò che ci hanno lasciato gli Etruschi, devi assolutamente visitare il Museo Guernacci, uno dei musei più importanti d’Italia in questa zona.

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Via Don Giovanni Minzoni, 15, 56048 Volterra PI – http://www.comune.volterra.pi.it/museo-etrusco-guarnacci

Un altro museo che ho trovato interessante è stato il museo dell’Opera del Duomo, che ha molti tessuti, ma principalmente artigianato di gioielli.