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Dai videogiochi agli orologi di lusso, Zara è l’ultima di una lunga lista di multinazionali a ritirarsi dalla Russia

Dai videogiochi agli orologi di lusso, Zara è l’ultima di una lunga lista di multinazionali a ritirarsi dalla Russia

© Reuters

Inditex ha annunciato oggi la chiusura di 502 negozi Zara in Russia. Chiuso anche il negozio online. Con questo annuncio si allarga la già lunga lista di multinazionali che ignorano la Russia. Panoramica.

La Russia è diventata sempre più isolata dopo l’invasione dell’Ucraina. Sempre più politico ed economico: molte aziende si stanno ritirando dal Paese. Molti russi ora si stanno precipitando in quei negozi occidentali perché temono che il rublo crolli ulteriormente e che altri negozi chiudano.

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Inditex, la società madre di Zara, ha annunciato sabato che si sta già ritirando temporaneamente dalla Russia. Ma prima, Apple, Asos, Boohoo, Burberry, Electronic Arts, Hermes, H&M, Ikea, JD Sports, Gucci, LVMH, Marks & Spencer, Mango, Nike, Cartier, Swatch e Under Armour hanno preso decisioni simili. Alcuni chiudono tutti i negozi, altri semplicemente non immagazzinano cose nuove.

Nel frattempo, sui social media vengono lanciati insulti di ogni genere alle aziende ancora attive in Russia. Ad esempio, gli hashtag #BoycottMcDonalds e #BoycottCocaCola sono di tendenza su Twitter. Per molte aziende la decisione di sospendere le attività in Russia non è scontata. Ad esempio, l’anno scorso McDonald’s ha ottenuto il 9% delle sue entrate da Russia e Ucraina. Inditex prevede inoltre che perderà una parte significativa delle sue vendite a seguito di questa decisione.

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