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La Cina perde i partecipanti al G7 nella Nuova Via della Seta: l’Italia si ritira

La Cina perde i partecipanti al G7 nella Nuova Via della Seta: l’Italia si ritira

Un incontro sulla Nuova Via della Seta, il terzo Belt and Road Forum di Pechino. 18 ottobre 2023.Immagine gentilmente concessa da Reuters

L’adesione dell’Italia alla nuova Via della Seta, nota come Belt and Road Initiative, nel 2019, ha suscitato grande preoccupazione in Occidente. La Nuova Via della Seta è ampiamente interpretata come un modo cinese per acquisire influenza nei paesi vicini rendendoli dipendenti da Pechino attraverso grandi investimenti in progetti infrastrutturali.

L’Italia era l’unico membro del G7 che faceva parte della Nuova Via della Seta. Del G7 fanno parte anche Stati Uniti, Canada, Germania, Francia, Regno Unito e Giappone. I paesi sono tra le economie più importanti del mondo.

Circa l'autore
Joram Bolle è un giornalista generale D Volkskrant.

La decisione dell’Italia di annullare l’accordo con la Cina è stata all’orizzonte da quando il governo di destra di Giorgia Meloni si è insediato lo scorso anno. Si è sempre presentato come avversario della partecipazione italiana. L’accordo con la Cina è stato concluso sotto il governo di centrosinistra di Giuseppe Conte del populista Movimento Cinque Stelle. Se l’Italia non avesse annullato l’accordo adesso, lo avrebbe mantenuto per i prossimi cinque anni.

Deficit aziendale

Il ridimensionamento non è solo una questione di principio. Quattro anni dopo, la nuova Via della Seta ha fruttato ben poco per l’Italia. Ad esempio, l’Italia ha iniziato a importare dalla Cina più di quanto avrebbe fatto altrimenti. Il deficit commerciale con la Cina è più che raddoppiato arrivando a 48 miliardi di euro.

Non sono stati previsti grandi investimenti nelle infrastrutture italiane, come i porti. Gli investimenti legati alla Nuova Via della Seta sono scesi da 2,5 miliardi di euro nel 2019 a 810 milioni di euro un anno dopo. Nel 2021 gli investimenti diretti della Cina in Italia saranno di soli 33 milioni di euro. Anche il virus Corona gioca un ruolo in questo. Così Politica.

L’Italia afferma di voler mantenere forti legami con la Cina nonostante il suo ritiro dalla Nuova Via della Seta. Quindi la notizia non è stata una sorpresa per la Cina. L’estate scorsa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è recato a Pechino per dare la notizia alla Cina. A settembre, il primo ministro Georgia Meloni ha incontrato il suo omologo cinese Li Jiang al vertice del G20 in India.

Collegamento storico

Sebbene la decisione italiana non sia stata una sorpresa o una perdita finanziaria per la Cina, a livello diplomatico si è trattato di una battuta d’arresto minore. Sebbene circa centocinquanta paesi siano membri della Belt and Road Initiative, l’Italia non è un grande paese occidentale.

Inoltre, la Cina può utilizzare l’Italia per preservare il legame storico tra l’originale Via della Seta e la Nuova Via della Seta. Il famoso mercante ed esploratore veneziano Marco Polo fu uno dei primi europei a utilizzare la Via della Seta.

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