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La situazione debitoria belga è sfavorevole, servono misure urgenti: “Se non facciamo nulla, prima o poi la realtà ci costringerà”

La situazione debitoria belga è sfavorevole, servono misure urgenti: “Se non facciamo nulla, prima o poi la realtà ci costringerà”

© Robin Utrecht

Il ritorno al sistema di bilancio europeo ha portato martedì in sala un vivace dibattito tra destra e sinistra. Se si sommano debito pubblico e costi dell’invecchiamento, il Belgio fa parte dei Paesi a rischio, e si colloca all’ultimo posto in Europa, dopo l’Italia, secondo un’analisi del Planning Office. Se la politica rimane la stessa, il nostro Paese si avvia verso un debito di quasi il 160% del PIL e un deficit del 9%. Occorrono quindi misure urgenti per garantire la sostenibilità del debito, si dice, ma il Planning Office non ritiene che il Belgio rischi di finire in uno scenario come quello visto in Grecia.

gjsfonte: BELGA

I dati dell’Ufficio Programma hanno presentato martedì alla commissione parlamentare Finanze la loro relazione sulle implicazioni per il nostro Paese delle nuove leggi di bilancio a cui sta lavorando la Commissione europea. Martedì si è tenuta una riunione dei ministri delle finanze sull’argomento. Per il Belgio, queste nuove regole possono equivalere a una ristrutturazione fiscale del 4% del PIL in 4 anni, anche se questo periodo potrebbe essere esteso a 7 anni.

Devono essere prese delle misure. E il ritardo può essere pericoloso. Se finiamo con un livello di debito insostenibile, se non facciamo nulla, la realtà prima o poi ci costringerà. È meglio prevedere per apportare aggiustamenti il ​​più graduali possibile, che sono i meno difficili per le famiglie e per il tessuto economico”, ha sottolineato il commissario dell’ufficio di pianificazione Baudouin Rigot.

Controllo del bilancio

La performance è avvenuta pochi giorni prima dell’inizio della revisione del bilancio. A sinistra, le piste europee sono poco digeribili. Il Partito socialista è scettico sul corso dell’austerità, le cui conseguenze saranno dolorose e controproducenti a livello macroeconomico. Ma i Verdi ritengono anche che il discorso europeo rimanga cieco su altri aspetti, come la transizione ambientale.

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Benoît Piedboeuf (MR) ha dichiarato: “Quando prendi in prestito denaro, devi restituirlo e non farlo con concetti e stati d’animo”. Per Christian Lissen (Open VLD) è ora di agire. “La situazione è allarmante. Non possiamo andare avanti così”.

Essi

C’era anche preoccupazione per i seggi dell’opposizione. “Il Belgio è un paese molto pericoloso. È ammirevole affrontare i fatti”, ha affermato Sander Lounes (N-VA). Essere nella zona euro significa rispettare alcune regole, ha affermato. “Devi essere in grado di assumerti le tue responsabilità .” Josy Arens () ha commentato Les Engagés) I difficili anni ’90 si profilavano all’orizzonte, quando il Belgio doveva soddisfare le condizioni per far parte dell’Unione Monetaria Europea.