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La letteratura non è elitaria, e in Italia questo lo capiscono

La letteratura non è elitaria, e in Italia questo lo capiscono

Natasha von Wiesel

Ultimamente è stato molto forte nel rilasciare la terra. A marzo sette dipendenti di De Bezige Bij hanno perso il lavoro e questa settimana il direttore editoriale di Atlas Contact è stato costretto a dimettersi. Il motivo: dati di vendita deludenti.

Da tempo mi chiedo come possano gli editori sopravvivere in una società in cui il romanticismo letterario e saggistico non scorre bene nelle vene. Se dai una rapida occhiata a Bestseller60, troverai principalmente romanzi polizieschi, polizieschi e thriller. Molto raramente c’è un’opera letteraria nel mezzo; Di solito il vincitore di un premio importante.

Nella sezione saggistica troverai principalmente biografie di atleti, noti olandesi che hanno superato la dipendenza da cocaina e libri di auto-aiuto (“Crea la tua vita migliore” oppure: “Inizia con alimentazione, esercizio fisico, relax e ri- bilanciare il cervello e la vita’).

Naturalmente non c’è niente di sbagliato nei detective, nelle biografie sportive e nei libri di autoaiuto: di questi ultimi ne ho uno scaffale a casa. Il fatto è che per molte persone rimane lì. È un peccato, perché abbiamo grandi scrittori e traduttori olandesi. Inoltre, credo che leggere la letteratura aumenti l’empatia e la curiosità, qualità di cui c’è molto bisogno in una società sempre più individualizzata.

Sfortunatamente, questo non ha ancora raggiunto tutti. Secondo una ricerca internazionale, il 17% degli studenti olandesi delle scuole elementari trova la lettura “divertente”. Non è senza conseguenze; Alla fine del Gruppo 8, solo la metà dei bambini possiede le capacità di lettura minime per partecipare alla società.

Purtroppo da allora le cose non migliorano: il 42% dei quindicenni considera la lettura una perdita di tempo. Vogliono essere su TikTok e Snapchat o guardare le serie Netflix. Le agenzie governative stanno ora escogitando tutti i tipi di programmi per rendere gli studi più attraenti per i giovani. Accolgo con favore tali sforzi, ma allo stesso tempo temo che alcune di queste idee siano inadeguate. Ci arriveremo solo attraverso un vero cambiamento culturale.

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Attualmente sono in vacanza in Italia. Sui mezzi pubblici vedo costantemente persone che apprezzano una traduzione italiana di Tolstoj Guerra e Pace. Le terrazze sono piene di giovani che bevono un bicchiere di vino da soli con un libro di Moravia o di Dante. Penso che sia bello da guardare. Perché quanto è bello potersi immaginare in un altro mondo attraverso un libro? Oppure potresti coinvolgerti nella vita di qualcun altro per qualche giorno?

Forse sembro una stronza elitaria in questo momento. Va bene così, perché penso che sia questo il vero problema. Nei Paesi Bassi siamo arrivati ​​a considerare lo studio della letteratura come un qualcosa di elitario. Non è solo una stoltezza, ma soprattutto un peccato mortale e mortale.

Natasha von Wiesel (1986) è un giornalista. Ogni lunedì scrive un saggio per Head Parole.

Commento? natascha@papool.nl