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La popolazione italiana è colpita da bassi tassi di natalità e alti tassi di mortalità

L’intervallo tra nascita e morte dell’Italia nel 1918-2020 durante le epidemie di influenza spagnola.

La popolazione italiana è diminuita di quasi 384.000 lo scorso anno, secondo i nuovi dati diffusi dall’agenzia nazionale di statistica Estad, che segue un basso tasso di natalità e il maggior numero di morti dalla seconda guerra mondiale.

La tendenza al calo della popolazione dal 2015 è stata aggravata dagli effetti dell’epidemia di Govit-19, che secondo l’ISTAT paragona la caduta a una città e scompare dalla mappa a scala di Firenze.

I decessi segnalati nel 2020 sono stati 746.146, quasi 112.000 in più rispetto al 2019, con un aumento del 17,6 per cento rispetto all’anno precedente, ha riferito l’agenzia di stampa ANSA.

404.104 bambini sono nati in Italia nel 2020 – quasi 16.000 in meno rispetto all’anno precedente – il tasso di natalità più basso dall’inizio delle registrazioni nel 1861.

Al 31 dicembre 2020, la popolazione residente in Italia era 59.257.566, in calo dello 0,6 per cento in 12 mesi, secondo l’ISTAT.

La popolazione italiana è aumentata quasi ogni anno dalla seconda guerra mondiale a 60,8 milioni nel 2015, ma da allora è in calo, secondo Reuters.

Anche il numero di matrimoni celebrati in Italia nel 2020 è diminuito di quasi la metà, con 96.687 matrimoni in corso: il 47,5 per cento in meno rispetto al 2019.

Foto necessaria a Roma

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