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Nazionale femminile pakistana tra le vittime del disastro navale italiano: ‘Cerca una vita migliore per suo figlio’

Nazionale femminile pakistana tra le vittime del disastro navale italiano: ‘Cerca una vita migliore per suo figlio’

A poco a poco si viene a sapere delle vittime del drammatico naufragio al largo delle coste italiane di domenica scorsa. Tra loro c’è la pakistana Shahida Raza (29), giocatrice della squadra femminile pakistana. Stava andando in Europa con suo figlio per ricevere cure mediche, ha detto a CNN e AP un caro amico di Reza.

responsabilefonte: Cnn

Intanto sono già stati recuperati 67 corpi. Mercoledì mattina la polizia italiana ha trovato il cadavere di una ragazza. C’erano 67 migranti a bordo quando la barca è affondata domenica mattina al largo della Calabria.

A bordo: Shahida Reza, tra gli altri. La donna di 29 anni ha già giocato per la squadra nazionale di hockey del Pakistan. Successivamente sono passato al calcio. Successo: ha giocato con la nazionale femminile del suo paese. Nonostante la sua carriera sportiva di successo – ha giocato per il Balochistan United, un club femminile che gioca nel massimo campionato femminile del Pakistan – e il suo status di giocatrice internazionale, non è riuscita a trovare lavoro.Quando suo figlio di tre anni si è ammalato e lei non poteva più permettersi le spese mediche, ha deciso di venire in Europa clandestinamente. Questo nella speranza di trovare una vita migliore qui e le cure necessarie per suo figlio, Soumaya Kayanat, un amico di Raza, ha detto a CNN e AP. “Tutto ciò che vogliamo ora è riavere il suo corpo”, ha detto Kayanat in un’intervista alla CNN. Non sappiamo dove sia ora. Nessuno ci dà informazioni o ci dice cosa fare”.

Questo dramma assassino è l’ultimo pezzo di Hard Life. Reza era un membro della comunità sciita Hazara, un gruppo etnico perseguitato in Pakistan da estremisti radicali sunniti. Secondo Kanat, Reza doveva essere così profonda che si sarebbe avventurata in quel viaggio. Ha paura dell’acqua e anche la sua famiglia non è a conoscenza dei suoi piani.

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Il nuovo disastro marittimo ha riacceso il dibattito, in Italia e nel resto d’Europa, sul giusto approccio alla crisi migratoria. “Nessuno vuole salvarli”, ha riferito mercoledì La Repubblica, quando la barca è stata avvistata sabato notte da un aereo di Frontex, a più di 40 miglia nautiche dalla costa italiana. Due navi sono state inviate sul posto, ma non sono riuscite a trovare la barca. Una chiamata di soccorso non è arrivata fino a domenica mattina, quando sono stati schierati i Carabinieri e la Guardia Costiera. Ma quando sono arrivati, la barca era già affondata.