La tappa di montagna al Jebel Jais ha portato alla vittoria di 3 cheerleader nelle tre edizioni precedenti, con Jonas Vingaard, Primoz Roglic e Tadej Pogacar.
Edward Planckart senza dubbio non aveva l’ambizione di unirsi a quella lista quando ha attaccato dall’inizio con altri 3 uomini. Ma è riuscito a realizzare l’ambizione di raccogliere tanti punti per la maglia nera delle volate intermedie, con grande orrore dei due Bardiani che erano in trasferta con lui.
Il passato ci ha insegnato che la salita al Jebel Jais si decideva sempre all’ultimo ettometro. Quindi era logico che i favoriti evitassero di lavorare in finale.
Ainer Rubio stava vivendo un’avventura da lontano. Sembrava un uccello a un gatto, perché stava guidando per 11 chilometri su strade larghe e ventose davanti, quello era kamikaze, giusto?
Ma sono stati i topper a schiantarsi a terra. Emirates (per Adam Yates), Bahrain (per Bilbao) e Ineos (con il leader Luke Blabb) hanno lasciato il posto a Soudal-Quick Step. Solo gli assistenti di Remco Evenepoel non erano abbastanza forti da impedire a Rubio di un anno di vincere la sua prima vittoria da professionista.
Evenepoel è scattato con incredibile facilità al secondo posto, che gli ha regalato comunque la maglia di leader. I suoi progressi sull’edera sono ora di 7 secondi.
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