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L'Italia progetta una gestione straordinaria dell'acciaieria ArcelorMittal – 16-01-2024

L'Italia progetta una gestione straordinaria dell'acciaieria ArcelorMittal – 16-01-2024

Martedì il governo italiano ha approvato un decreto che consentirebbe in seguito di porre sotto amministrazione speciale l’ex colosso siderurgico Ilva, in difficoltà, hanno detto funzionari a Reuters.

Il destino del gruppo Acciaierie d'Italia (ADI) è una delle principali preoccupazioni per il Primo Ministro Giorgia Meloni, poiché la sua chiusura potrebbe costare migliaia di posti di lavoro e avere gravi conseguenze per il settore manifatturiero italiano.

ArcelorMittal, il secondo produttore di acciaio al mondo, possiede il 62% dopo aver acquistato ADI nel 2018, mentre la società di investimento governativa Invitalia detiene il restante 38%.

L'amministrazione straordinaria permetterebbe al governo di guadagnare tempo per trovare un nuovo partner industriale, affidando l'ADI a manager nominati dal governo, oppure rinazionalizzando l'azienda.

Una nota dell'ufficio di Meloni afferma che Roma ha approvato il mandato per rafforzare le misure esistenti rivolte alle aziende in difficoltà come l'ATI.

Una fonte governativa ha affermato che l’ordinanza faciliterebbe il collocamento dell’azienda siderurgica sotto amministrazione speciale fornendo finanziamenti e disposizioni per proteggere posti di lavoro e livelli di produzione.

All'inizio di questo mese, il governo Meloni ha proposto che Invitalia versasse 320 milioni di euro in ADI, aumentando la propria partecipazione al 66%, come parte di un piano più ampio di rafforzamento del capitale del gruppo.

Tuttavia, ArcelorMittal si è rifiutata di garantire che continuerà a finanziare ADI come azionista di minoranza, facendo fallire i piani di Roma, secondo fonti a conoscenza della questione.

Il principale azionista di ADI ha controfferto di vendere l'intera partecipazione a Invitalia, ma l'azienda statale ha respinto la proposta poche ore prima che il governo approvasse il mandato, hanno aggiunto le fonti.

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ADI, sotto la pressione dell’aumento dei prezzi dell’energia e del calo dei prezzi dei coils di acciaio laminato, ha finito i soldi e ha accumulato un enorme debito con i fornitori, incluso il colosso energetico Eni.

Lunedì un tribunale amministrativo ha autorizzato ADI a interrompere le forniture di gas per fatture non pagate, ma il produttore di acciaio ha affermato che farà ricorso per evitare il rischio di una chiusura immediata.

Lo stabilimento ADI nella città di Taranto, nel sud dell'Italia, è uno dei più grandi d'Europa e impiega circa 8.200 persone, più 3.500 nell'indotto, ma la crisi ha lasciato lo stabilimento al di sotto della capacità.