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Quasi la metà del miele “autentico” europeo è imitazione |  mangiare

Quasi la metà del miele “autentico” europeo è imitazione | mangiare

Quasi la metà del miele europeo importato è falso, secondo uno studio dell’Unione Europea. L’indagine ha messo in luce frodi diffuse e ha mostrato che molti consumatori potrebbero acquistare miele falso che viene scambiato come autentico. La maggior parte del miele falso proviene dalla Turchia (93%) e dalla Cina (74%).

L’Ufficio per la lotta antifrode (OLAF) della Commissione europea e il Centro comune di ricerca (JRC), che ha condotto l’indagine, hanno testato 320 campioni. 147 campioni, circa il 46 per cento, saranno miele importato diluito con sciroppo di zucchero. Di conseguenza, il prodotto non soddisfa i requisiti delle direttive UE per il miele. I ricercatori sospettano che il miele possa essere stato adulterato con uno sciroppo a base di riso, grano o barbabietola da zucchero.

133 aziende, di cui 70 importatrici e 63 esportatrici, sarebbero coinvolte nel miele adulterato. Altre 44 società sono ancora sotto inchiesta.

“Il miele contiene naturalmente zuccheri e deve rimanere puro secondo il diritto dell’UE, il che significa che non può essere aggiunto alcun ingrediente”, afferma la dichiarazione dell’OLAF. “È un imbroglio quando ingredienti come acqua o sciroppo di zucchero economico vengono aggiunti artificialmente per aumentare il volume del miele”.

Consumatori fuorvianti

Secondo l’OLAF, il miele adulterato avrà un lieve effetto sulla nostra salute. Tuttavia, i consumatori vengono ingannati e i produttori onesti sono a rischio, avvertono. Devono affrontare la concorrenza sleale degli operatori economici che possono abbassare il prezzo perché utilizzano ingredienti illegali ed economici.

Secondo il rapporto, il valore unitario medio del miele importato nell’UE nel 2021 era di 2,32 euro/kg, mentre lo sciroppo di zucchero di riso costava tra 0,40 e 0,60 euro/kg.

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Due tipi di falsificazione

“La forma più comune di frode sul miele è la contraffazione, il che significa aggiungere ingredienti economici invece di mantenere puro il miele”, ha affermato Phil Itala, direttore generale dell’OLAF. “Ma abbiamo anche riscontrato casi di frode sull’origine, in cui le etichette indicavano la falsa origine di un prodotto. Questa azione ha contribuito ad attirare l’attenzione, mettere le cose in ordine e scoraggiare pratiche fraudolente”.

degli alveari

Anche il Belgio ne fa parte degli alveari, che è la misura stabilita dall’Unione Europea per misurare la prevalenza di miele adulterato nel mercato. Altri paesi che fanno parte del progetto sono Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Polonia, Romania, Spagna, Svezia, Norvegia e Svizzera.