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Italia, Francia e Germania si accordano sul lancio di Ariane 6 e Vega-C il 6 novembre 2023 alle 15:13

Italia, Francia e Germania si accordano sul lancio di Ariane 6 e Vega-C il 6 novembre 2023 alle 15:13

Italia, Francia e Germania hanno raggiunto lunedì un accordo sui futuri lanci dell’Ariane 6, ritardato, e dei razzi più piccoli Vega-C di Aveo, ha detto il ministro dell’Industria italiano.

Il nuovo veicolo di lancio pesante europeo, costruito dal Gruppo Ariane – una joint venture tra Airbus e Safran – è stato ritardato da problemi tecnici e il suo primo lancio di prova è previsto nel 2024, quattro anni dopo rispetto a quanto originariamente previsto.

La precedente generazione di razzi pesanti, l’Ariane 5, è stata ritirata a luglio.

Oltre a risolvere i problemi tecnici immediati, le nazioni europee non sono d’accordo sui budget e sui programmi a medio termine oltre i primi 15 voli di Ariane 6.

“Fissa una serie di linee di base per il rilancio dell’industria spaziale, risolve controversie di lunga data sulla disponibilità dei missili e sulla loro ubicazione e, infine, pone le basi per una nuova fase integrata in Europa e nell’ambiente competitivo globale.” Lo ha detto Urso in una nota.

Il più piccolo Vega-C è rimasto a terra dopo un lancio fallito il 22 dicembre. L’Italia sta conducendo una campagna per commercializzare il razzo separatamente dalla controllata Arianespace del Gruppo Ariane, che attualmente vende e gestisce tutti i principali missili europei.

L’accordo di lunedì apre le porte affinché Vega-C venga gestito in modo indipendente dal produttore italiano Avio, in aggiunta all’accordo esistente con Arianespace. A Milano il titolo Avio avanza del 2,9%.

L’accordo a tre è stato firmato durante la riunione del Consiglio ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (ESA) tenutasi a Siviglia, in Spagna.

I lanciatori rappresentano un problema critico poiché l’Europa si trova ad affrontare un divario nell’accesso allo spazio a seguito dei ritardi di Ariane 6 e Vega-C e le nazioni dell’Europa occidentale perdono l’accesso al programma Soyuz russo a causa della guerra in Ucraina.

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Il direttore generale dell’ESA Joseph Aschbacher ha affermato la settimana scorsa che c’era “la luce alla fine del tunnel” negli sforzi per portare Ariane 6 sulla rampa di lancio e ripristinare l’accesso indipendente dell’Europa allo spazio. (Segnalazione di Giuseppe Fonte, Scrittura di Cristina Carlevaro, Federico Maccioni, Montaggio di Tim Hepher)