Le case affamate di energia rappresentano un rischio per le banche per vari motivi. Innanzitutto perché rischia di deprezzarsi nei prossimi anni. Se poi la banca deve vendere quella casa perché qualcuno non può rimborsare il prestito, quella casa potrebbe valere meno dell’importo per cui è stata presa in prestito.
In secondo luogo, perché le persone con scarso isolamento finanziario di solito vivono in case scarsamente isolate. La crisi energetica sta esacerbando anche queste persone, aumentando il rischio che non riescano a rimborsare i loro prestiti.
Per tutti questi motivi, la Banca nazionale, in qualità di supervisore delle banche in Belgio, sta compiendo uno sforzo in più per definire meglio il livello di energia nelle abitazioni.
Inoltre, scrive la Banca nazionale, l’EPC può incidere anche sulla cosiddetta partecipazione – il rapporto tra l’importo del prestito e il valore della casa – se questo non si riflette adeguatamente nel prezzo di acquisto.
Attualmente, puoi prendere in prestito un massimo del 90 percento del prezzo di acquisto dalla banca, sebbene le banche siano autorizzate a fare eccezioni a questa regola fino a un certo livello di ingresso.
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