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Il jihadista dei “Beatles” condannato negli Stati Uniti per il rapimento e l’uccisione di ostaggi americani |  all’estero

Il jihadista dei “Beatles” condannato negli Stati Uniti per il rapimento e l’uccisione di ostaggi americani | all’estero

Un tribunale Usa ha accusato oggi il jihadista dello Stato Islamico (Isis), Al-Shafi’i Al-Sheikh, di essere coinvolto nel rapimento e nell’uccisione di quattro ostaggi americani in Siria. Stava per appartenere alla cellula dei “Beatles”. Gli ostaggi hanno dato ai membri della cella questo soprannome a causa del loro accento britannico.

La giuria ha ritenuto lo sceicco, 33 anni, soprannominato Jihadi George, colpevole, tra le altre cose, di aver preso in ostaggio un assassino e di aver cospirato per commettere un omicidio. L’imputato è stato processato ad Alessandria, vicino a Washington, per il suo ruolo nella detenzione e nell’omicidio dei giornalisti James Foley e Stephen Sotloff e degli operatori umanitari Kayla Mueller e Peter Kassig. Annuncerà la sua sentenza in un secondo momento. rischiando la vita.

Uno degli imputati nel caso dello sceicco è la 38enne Alexanda Amon Koti, che si chiama Jihadi Ringo. Il leader della banda, Mohamed Emwazi, soprannominato Jihadi John, è stato ucciso in un attacco aereo statunitense alla fine del 2015. Il quarto membro della banda, Ayn Davis o Jihadi Paul, è incarcerato in Turchia con l’accusa di terrorismo.

Sheikh e Coty sono ex cittadini britannici. Sono stati arrestati dalle milizie curde nel nord della Siria nel 2018 e consegnati alle forze statunitensi in Iraq. Nel 2020 sono stati trasportati in aereo nello stato americano della Virginia. Lì, sono stati accusati di rapimento, presa di ostaggi, complotto per uccidere americani e sostegno a un’organizzazione terroristica.

Cotey si è dichiarato colpevole sette mesi fa di aver complottato per rapire americani, tra le altre cose, ed è ancora in attesa di condanna. Secondo quanto riferito, può contare sulla vita e sarà trasferito nel Regno Unito dopo 15 anni.

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Almeno 27 persone rapite

Si dice che i Beatles abbiano rapito almeno 27 persone provenienti da 15 diversi paesi della Siria tra il 2012 e il 2015. Alcuni di loro sono stati rilasciati dopo il pagamento di un riscatto. Altri sono stati sottoposti a torture fisiche e/o psicologiche quasi quotidianamente, e alcuni sono stati successivamente brutalmente assassinati, ad esempio per decapitazione. Questa immagine è utilizzata dallo Stato Islamico per scopi di propaganda.

I jihadisti sunniti dello Stato Islamico hanno le loro radici principalmente in Iraq, dove si sono rivolti, tra le altre cose, contro l’occupazione statunitense. L’esercito iracheno, sconfitto nell’invasione americana dell’Iraq nel 2003, ha svolto un ruolo di primo piano nell’ascesa dello Stato Islamico in Iraq e in Siria. Lì, lo Stato Islamico ha stabilito un regno del terrore chiamato Califfato nel 2014, che è durato fino al 2017.

La causa jihadista dei Beatles è stata intentata vicino a Washington: “Era il più brutale del gruppo”.

Due Beatles britannici descrivono la decapitazione accidentale