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Compromessi del governo federale sulla vaccinazione obbligatoria nell’assistenza sanitaria

In effetti, c’era già un accordo lunedì, ma i socialisti francofoni si sono poi ritirati dalla parola data dopo le critiche dei sindacati sulla punizione prevista per coloro che ancora rifiutano il vaccino: il licenziamento. I partiti del governo federale hanno ora raggiunto un compromesso in base al quale dal prossimo anno sarà una pugnalata corona obbligatoria per i dipendenti nel settore dell’assistenza.

In concreto: ci sarà un periodo di transizione dal 1 gennaio al 1 aprile. Chiunque non sia stato vaccinato nel settore sanitario durante tale periodo deve sottoporsi a un test corona ogni 72 ore. Chi si rifiuta lavorerà in disoccupazione temporanea. Se la persona è stata vaccinata prima della fine di marzo, il periodo di disoccupazione temporanea viene prolungato di 6 settimane fino a quando non può ricevere la seconda iniezione.

Ma a chi non è stato ancora vaccinato il 1° aprile verrà automaticamente risolto il contratto di lavoro e tornerà subito alla piena indennità di disoccupazione. Si tratta pur sempre di una forma di licenziamento, a meno che – e questa è una novità rispetto a lunedì – il dipendente non abbia chiesto di mantenere il contratto di lavoro entro il 31 marzo. In questo caso la comunicazione viene sospesa e il lavoratore non percepisce alcuna retribuzione o beneficio, ma viene preservato il rapporto con il datore di lavoro. Quindi il dipendente può ancora cambiare idea ed eventualmente lavorare altrove nel frattempo.

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